Ho da sempre desiderato avere più di un figlio e con poca differenza di età. Per fortuna sono riuscita ad esaudire il mio sogno. Figli vicini di età: i miei pro e contro.
Nè io nè mio marito siamo figli unici . Questo ci ha fatto decidere di dare un fratellino o sorellina ai nostri figli.
Figli vicini di età: i miei pro e contro
Settimana scorsa ho fatto qualche domanda ad alcune mie amiche sull’argomento “avere figli vicini di età” e mi sono ritrovata molto in quello che dicevano.
Oggi vi racconto il mio punto di vista da mamma di due bimbe, la prima di quattro anni e la seconda di due. Come dicevo prima, differenza “voluta”. Topolina ci ha messo due anni per arrivare e allora ci eravamo detti “vabbè iniziamo almeno a provarci” e taaaccc…è arrivata Pallina, subito!
I miei “pro”
- la mia frase top è “ci troviamo ballando, continuiamo a ballare“. Nel senso che riprendere poi tutto dopo più anni mi avrebbe pesato di più (credo).
- un’altra mia teoria è che passati i primi anni, poi, riesco a riprendere una vita… mia.
- l’ansia che arrivata ai quaranta (anni) non avrei avuto più la stessa forza e pazienza. Senza contare che mio marito ne avrebbe avuti, poi, cinquantotto (sempre di anni).
- tralasciando sempre il primo anno, poi hanno entrambe le stesse esigenze e ritmi, quindi prendi due piccioni con una fava.
- semplicemente, unicamente LORO. Osservarle, amarle, annusarle, abbracciarle, baciarle. Quando sono due scricciole è davvero favoloso, inspiegabile.
I “pro” per le bimbe
- sicuramente il legame che si crea tra di loro. E’ un qualcosa di speciale. Avendo poca differenza di età hanno – più o meno – le stesse passioni, idee, preferenze di giochi e attività.
- un pò per il motivo di sopra, hanno sempre una compagna di giochi, di avventura. Qualcuno con cui rapportarsi, condividere e confrontarsi.
- riescono ad avere un rapporto molto simile anche con noi genitori, senza troppe gelosie.
I miei “contro”
- il mazzo tanto che ci si fa. I primi due anni sono devastanti. La stanchezza è continua, perenne, accumulata. Poi, piano piano, va meglio.
- (sempre nel mio caso) vedere il tuo fisico andare definitivamente a farsi benedire. Poi, anche qui, con tanto sacrificio ti rimetti in forma.
- non avere un attimo per altro. Se ripenso al primo anno era davvero difficile fare anche una doccia completa di shampoo.
- farsi in quattro per riuscire a trovare del tempo “esclusivo” per ognuna di loro. Lo ritengo giusto.
- impegnarsi a non uniformarle, ricordarsi che sono – comunque – due entità e caratteri diversi.
I “contro” per le bimbe
- lottare per avere un proprio spazio, un proprio gioco. Topolina, quattro anni, sente l’esigenza, ogni tanto, di “isolarsi”.
- sgomitare per “conquistare” un pò di tempo in esclusiva con mamma o con papà. Perchè, a volte, per quanto impegno possiamo metterci noi genitori non riusciamo a ritagliare questi attimi.
- i paragoni tra di loro. In questo faccio mea culpa. Pur sapendo che è sbagliato mi capita di paragonare la prima con la seconda.
Gioie e dolori
Seppur numericamente alla pari i pro e i contro è l’importanza (il peso) che conta. Sicuramente la bilancia pende più dal lato positivo. Le gioie superano di gran lunga gli aspetti faticosi e negativi. E non vuol essere retorica.
Le risate il suono più bello delle mie giornate. I baci e gli abbracci il cibo di cui non mi sazio mai. I loro occhi la mia telecamera sul mondo.
Lo rifarei? Si, si e si! E lo rifarei per una terza volta se non fosse per la paura (e il marito) che tengono a bada la mia follia.
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